
Soggetto
Anna è una sceneggiatrice ed una scrittrice di successo. Ha scritto tutti i film di uno dei più importanti attori/registi Italiani, che chiameremo con un nome di fantasia: Marco, del quale è stata anche la compagna per oltre dieci Anni, ha ottenuto una nomination all’Oscar, ed i suoi libri sono sempre dei grandi successi. Anna, oggi, ha circa sessant’anni, una bellezza che solo gli “anta” possono regalare, un portamento elegante, una sensibilità straordinaria, una onestà intellettuale unica. Anna, non lo ammetterà mai, vive nel ricordo del suo amore, e forse anche dei loro straordinari successi. Questo però non le ha impedito di vivere la sua vita personale e professionale. Infatti si è sposata, ha avuto due splendidi figli, e dopo la separazione, ormai negli anta, ha ritrovato un nuovo amore tanto da risposarsi. Nel lavoro non si è mai prestata a compromessi, non ha mai sfruttato il suo passato per farsi largo, ha rifiutato importanti offerte economiche per collaborare a progetti che non riteneva nelle sue corde, sospettando forse, anche ha ragione, che la chiamavano per saccheggiare solo per il suo passato. Anna oggi vive la sua vita in perfetta tranquillità. Il nuovo matrimonio le ha portato tanta serenità, scrive libri e fiction di successo. La nostra storia inizia proprio quando Anna sta presentando in una libreria il suo nuovo libro “Certi amori, amori certi” In quella occasione viene contattata da un famoso produttore che le propone di scrivere una sceneggiatura per un film, che raccontasse la sua vita personale e professionale con il grande attore e di realizzare un video diario dei giorni di scrittura che potrebbe servire per un corso di sceneggiatura. Il rifiuto di Anna è immediato. Non è nel suo stile speculare sui suoi stessi sentimenti, contaminazioni tra presente e passato che ha sempre rifiutato. Dopo un lungo corteggiamento del produttore Anna accetta. Tra i tanti paletti che impone nel suo accordo c’è anche quello poter scrivere la sceneggiatura di questo film, in solitudine in una bellissima villa sul mare, in un piccolo paesino dell’alto tirreno Cosentino (non è dato sapersi se in passato era stato un suo rifugio d’amore).Il problema più importante da risolvere è decidere chi dovrà essere l’attore che possa interpretare il personaggio del famoso attore. Qualsiasi attore, per quanto bravo, il confronto con la popolarità e la bravura di Marco sarebbe impietoso. Si decide allora che si faranno dei provini, e che quando verrà realizzato il film, nelle scene in cui ci sarà il di Marco, saranno i provinanti a turno ad interpretare il ruolo. Con questo stratagemma il pubblico non identificherà mai l’attore con Marco, e quindi non ci sarà un confronto. Anna si rifugia in questa Villa sul mare, la solitudine l’aiuterà oltre che a scrivere, ma anche a fare un bilancio della sua vita. Arriva in questo paesino dell’alto tirreno Cosentino, in primavera quando i colori sono molto belli, la natura rigogliosa e si respira un’aria di grande tranquillità. Il paesino conta circa 1.800 abitanti nel periodo invernale che arrivano a oltre 40.000 nel periodo estivo. Anna chiede la massima discrezione sia sul progetto in divenire, che sul suo trasferimento. Pur non essendo conosciutissima dal grande pubblico, trova al suo arrivo un vero e proprio comitato di accoglienza Il sindaco, il parroco (grande appassionato di cinema – ecco svelato l’arcano del comitato di accoglienza) , il comandante della polizia locale, la maestra, la vicina di casa, i ragazzi di una band musicale locale che vive nel sogno di partecipare al festival di Sanremo. Tutte queste persone, le loro attenzioni, le loro richieste, inizialmente Anna le percepirà come invadenti e fastidiose.
Ognuno a suo modo inizierà a chiedere qualcosa. Il parroco di organizzare un cineforum ed un festival del cinema invisibile, la maestra di supervisionare la recita scolastica, il ragazzi della band un testo per la loro musica, sognando il festival di Sanremo, la vicina di casa che ogni giorno le prepara specialità gastronomiche della zona (le melanzane al cioccolato – la frittata di maccheroni – la ciambotta).Queste attenzioni inizialmente invadenti, con il passare dei giorni Anna inizia ad apprezzarle, calandosi piano piano nella piccola realtà del paese, fatta di piccoli gesti, grande rispetto ed affetto gli uni agli altri. Quell’onesto modo di vivere che è proprio delle piccole comunità. Anna trasforma quella prima sensazione di invadenza in affetto. Ma l’incontro che più la emozionerà sarà quello con Davide in arte Zonzo, come lo definiscono in paese. Un ragazzo problematico per trauma subito dalla nascita, chiuso in se stesso. Non parla mai, ma ha un talento to spiccato per i disegni, infatti comunica proprio con i disegni, una marionetta anarchica che si è ribellata al suo burattinaio. Tutti sanno, per bocca di Rosaria, vicina di casa e invadente governante per l’occasione, l’unica persona con la quale pare Davide parli, che nel capanno vicino alla sua casa, sta costruendo uno Stargate per poter raggiungere la costellazione di Osiride. Questo racchiude un segreto che Anna scoprirà nel finale. I giorni passano lenti, la produzione incalza per sapere come va la stesura della sceneggiatura. Le sottopongono, inviando dei filmati, i provini di attori che potrebbero impersonare il famoso attore/regista. Questi personaggi dei provini, chiuso il collegamento web, prendono vita come fantasmi nella mente di Anna, diventano reali, e lei gli parla. Il film racconterà le settimane di scrittura, e piano piano la storia si focalizza sul rapporto tra la vita nella piccola cittadina ed i suoi abitanti ed Anna, diventando una commedia introspettiva dell’animo umano. Anna diventa parte integrante di una comunità che per quasi dieci mesi l’anno vive in un mondo tutto suo. Aiuta il parroco nell’organizzare il cineforum e l’invisible film fest, supporta la maestra nella recita scolastica, collabora con i ragazzi della band, ma soprattutto rimane affascinata dall’arte nel disegno di Davide. Impara anche a cucinare coni consigli della vicina di casa. La scrittura del film quasi scompare dalle sue priorità, riscopre un modo di vivere totalmente diverso da quello nel quale viveva a Roma. Nel finale quando Anna accetta l’invito di Zonzo, nel vedere e provare il suo Stargate. Entrando nel capanno Anna si trova davanti ad un arco rudimentale realizzato con legno e ferro circondato da una serie di lampadine. Niente di tecnologico o che possa ricordare davvero uno Stargate. È semplicemente un arco di legno e ferraglia con delle luci che si accendono al passaggio. Capirà che questo arco, è per Zanza un modo per riuscire a vivere la sua vita in sofferenza. Una via di fuga, una porta verso immaginari mondi diversi, che può varcare ogni volta che sente l’esigenza di fuggire dal mondo reale. Nell’ultima telefonata con il produttore Anna comunica che non scriverà il film che provvisoriamente aveva titolato “Ogni riferimento è puramente casuale”, non ha senso. La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.(Gabriel Garcia Marquez)Prende lo script si avvicina alla scogliera e libera i fogli nel vento che volano verso il mare.